Peer to Peer Lending Cos’è? Come Funziona [statistiche + infografica 2023]

Peer to Peer Lending
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Ecco come funziona il P2P lending in breve:

L’obiettivo del peer to peer lending è mettere in contatto persone che vogliono investire con altre persone che cercano credito.

Le piattaforme di peer-to-peer lending funzionano da intermediari. Rendono possibile e fluido l’incontro delle due parti e il trasferimento di denaro tra loro.

A differenza delle banche, i costi di operazione di queste entità sono molto bassi. Grazie a questo sia i finanziatori che i mutuatari potrebbero beneficiare di tassi d’interesse più favorevoli.

Il mercato del P2P lending in Italia e in tutto i mondo sta vedendo tassi di crescita impressionanti.

Per gli investitori, il peer to peer lending offre rendimenti potenzialmente stabili sotto forma di pagamenti di interessi.

Per chi chiede prestiti i vantaggi possono essere di vari tipi.

Ad oggi, sta diventando normale vedere una percentuale di prestiti diretti in P2P inserita in un portafogli equilibrato insieme a classi di investimento più tradizionali come obbligazioni, ETF e le azioni.

Pur essendo considerati ancora un investimento alternativo, i prestiti in peer to peer sono diventati più interessanti a causa dei bassi tassi di interesse e all’appiattimento della redditività di molti altri asset.

Il vantaggio più apprezzato da chi investe in social lending è che i guadagno sotto forma di interessi iniziano a fluire praticamente subito.


Breve storia del p2p lending

Fin dall’antichità, le banche e le istituzioni finanziarie si sono curate di provvedere a prestare denaro a persone e aziende. Oggi il p2p lending porta in campo un’alternativa competitiva nel mondo del credito.

La crescita esplosiva di Internet ha incrementato in modo immenso la portata e le potenzialità dei prestiti in P2P. Questo ha consentito alle piattaforme di prestiti peer-to-peer di creare mercati online (marketplaces) che fungono da intermediari tra prestatori e mutuatari.

In sostanza ora i mutuatari e i finanziatori non hanno bisogno di avere relazioni sociali esistenti tra loro per realizzare una transazione. Non serve più conoscere il destinatario del prestito. Di stabilire la sua affidabilità se ne occupa la piattaforma. La transazione si basa sulle informazioni di credito dei destinatari del prestito e le garanzie a sostegno del prestito.

I finanziatori di prestiti in peer to peer lending possono essere sia privati sia istituzionali. La ricompensa ricevuta dagli investitori nel prestito peer-to-peer è il pagamento di interessi. Gli interessi saranno più o meno alti a seconda del rischio di inadempienza del contraente, dalla durata del prestito e altri fattori.


Peer to peer Lending significato in italiano

Cosa significa peer to peer lending in italiano?

Il P2P lending è anche noto come marketplace lending, social lending o crowdlending. Questi termini si riferiscono tutti allo stesso fenomeno.

Il peer-to-peer lending è un termine molto ampio e il significato è costante evoluzione, di conseguenza, manca ancora una definizione che mette d’accordo tutti.

Peer to peer lending traduzione

La traduzione letterale di “peer to peer lending” è possibile.

Il termine “peer” in inglese significa “pari” “simile”.

Quando invece si parla di “peer to peer” letteralmente si traduce da pari a pari (tra simili).

Il termine “lending” con la “e” (non con la “a”) viene dal verbo “to lend” dare in prestito e significa “prestare”.

Quindi mettendo insieme tutto, “peer to peer lending” si traduce come prestito tra pari, da uno a uno. Questo sottolinea l’assenza delle banche dal processo. In sostanza prestando in peer to peer possiamo “fare da banca” e guadagnare interessi. Ai privati non era mai stato possibile prestare denaro per guadagnare e ora il P2P lending lo rende possibile.

Peer to peer lending sinonimi

I sinonimi di peer to peer lending sono:

  • P2P Lending
  • Social lending
  • Lending crowdfunding

Quando questo modello si applica ai prestiti immobiliari si parla di crowdlending immobiliare, quando invece si presta a imprese potremmo vedere la sigle P2B (peer to Business).


Una definizione sintetica potrebbe essere la seguente.

Cos’è il peer-to-peer lending?

Il peer to peer lending è una tipologia di crowdfunding che permette a individui o investitori istituzionali di fornire finanziamenti a un consumatore (persona fisica) o a un’impresa (persona giuridica). Questo avviene firmando e accettando un contratto di prestito (spesso solo virtuale, in PDF) che include l’obbligo di rimborsare l’importo del prestito inclusi gli interessi in un tempo determinato.

Cos'è il peer to peer lending?


Tipi di peer to peer lending

Attualmente esistono due modelli di business nel settore dei prestiti in peer to peer:

  • Peer to peer classico
  • Peer to peer attraverso i marketplaces e gli originatori di prestiti

Il concetto tradizionale di prestito peer-to-peer è che si presta o si prende in prestito denaro a/dai propri pari con un intermediario, la piattaforma di prestito peer-to-peer, per mediare la transazione. Questo rende il tradizionale modello di business P2P piuttosto semplice:

Social lending classico

  1. Privati cittadini finanziano i prestiti in offerta sulle piattaforme P2P e ne ricavano ogni mese capitale e interessi.
  2. Dall’altra parte, altri cittadini ( o anche imprese) ricevono un finanziamento e in cambio di interessi sul debito contratto.
  3. La piattaforma si occupa prima dell’incontro tra le due entità e poi dell’amministrazione del processo.

I compiti della piattaforma P2P sono:

  • gestire l’amministrazione
  • conservare i dati
  • occuparsi dei dei mancati pagamenti
  • assicurarsi che i mutuatari paghino in tempo
  • recuperare i crediti in ritardo
  • risolvere le questioni legali in caso di inadempienza

Le piattaforme di prestiti in peer-to-peer si occupano anche di attrarre, oltre che far incontrare mutuatari che gli investitori.

Un compito molto delicato è tenere equilibrio tra domanda ed offerta.

Se l’offerta di prestiti è eccessiva i prestatori potrebbero non assorbire tutti i prestiti e resterebbero individui che non potranno richiedere prestiti.

Se la domanda di prestiti eccede l’offerta c’è il rischio che gli investitori saranno lasciati con del capitale non investito sul conto.

Peer to Peer lending con originatori di credito

Questo è un modello sempre più diffuso.

È meno intuitivo perchè c’è in intermediario in più tra chi presta e chi riceve, sono gli originatori di prestiti.

Un originatore di prestiti è un’istituzione finanziaria non bancaria che utilizza mezzi propri per acquisire gli individui in cerca di un prestito.

Piattaforme che utilizzano originatori non sono ancora arrivate in Italia ma si stanno diffondendo in Europa. Le più grandi e famose piattaforme di prestiti diretti in P2P oggi operano utilizzando questo modello di business. La più grande piattaforma di prestiti peer to peer lending d’Europa è Mintos ed usa questo modello, quello dei loan originators.

In questo modello di piattaforma di P2P lending succede che gli originatori di prestiti si devono preoccupare solo di generare prestiti, la piattaforma invece devo solo curarsi di far accedere originatori seri e di mantenere il giusto rapporto tra offerta e domanda.

È importante notare che i prestiti qui sono originati al di fuori della piattaforma che intermedia il tutto. Ciò consente alla piattaforma generare maggiori volumi di prestiti e di fornire un flusso di cassa più stabile rispetto alle piattaforme che utilizzano il tradizionale modello di business del P2P lending.


Meccanismi di protezione per gli investitori

Chi presta il suo denaro in prestiti sa che farlo potrebbe essere rischioso fiondi vuole garanzie.

In genere le reti di protezione che offrono le piattaforme sono di due tipi:

  • fondo di garanzia
  • garanzia di riacquisto (buyback guarantee)

Il fondo di garanzia serve semplicemente a coprire parzialmente gli investitori che perdono denaro per un o più prestiti finiti in ritardo. In genere è limitato e ha poteri limitati.

La garanzia di riacquisto è ben più efficace e poco pi complessa.

La piattaforme che usano gli originatori di prestiti usano spesso la garanzia di riacquisto.

Cos’è il buyback guarantee?

Dietro questo strano termine inglese c’è un semplice meccanismo che funziona piuttosto bene.

Cos'è il buyback guarantee?

Questa sorta di “garanzia” è un accordo. È una promessa da parte dell’originatore di riacquistare i prestiti in sofferenza dopo un determinato periodo. Di solito scatta dopo 30 o 90 giorni di ritardo nei pagamenti.

Ci si chiede se questo buyback sia l’uovo di Colombo. Basta così poco a rendere l’investimento in prestiti un processo sicuro e garantito?

Vediamo perchè non è comunque un meccanismo perfetto.

Nei prestiti P2P, il rischio di perdere capitale per gli investitori viene dai mutuatari che non restituiscono il denaro che hanno avuto in prestito. Rispetto al tradizionale modello di business del social lending, il prestito P2P con originatori trasferisce il rischio all’azienda che, a cascata, ha il suo rischio sui mutuatari. Il rischio è che per il P2P marketplace potrebbe avere meno volontà di assicurarsi che i prestiti in offerta siano di altissima qualità.

Tuttavia, vi sono anche vantaggi nell’utilizzo di piattaforme che operano con prestiti coperti da garanzia di riacquisto. Infatti c’è una migliore prevedibilità del flusso di cassa e degli interessi maturati dal proprio portafoglio di prestiti.

Riassumendo:

  • In una piattaforma di prestiti diretti tradizionale da investitore farò attenzione ad investire nei migliori prestiti dei migliori richiedenti.
  • Su una piattaforma in stile marketplace, dove ci sono gli originatori di prestiti prima dei prestiti stessi, farò attenzione a chiedermi della buona salute degli originatori dei prestiti, più che dei prestiti stessi.

Il motivo sta nel fatto che sono gli originatori che mi offrono il buyback, non coloro che ricevono il prestito.

Esempio:

  • Ipotesi 1: Una piattaforma di prestiti peer to peer tradizionale emette un prestito. Se questo va male io perdo i soldi o scatta qualche rete di garanzia.
  • Ipotesi 2: Una piattaforma in stile marketplace di originatori ospita 20 originatori di prestiti. Se un prestito va male sarà l’originatore a rimborsarmi il 100% del “prestato”.


Come si investe in peer to peer lending dall’Italia?

Per capire come si investe in prestiti diretti è necessario comprendere cosa accade prima dopo e durante il processo che armonizza il peer to peer lending.

Fase 1: Qualcuno chiede un prestito online


Quindi prima di tutto, un potenziale mutuatario presenta una richiesta di avere denaro in prestito sulla piattaforma peer-to-peer. A seconda della piattaforma, tale richiesta deve contenere determinate informazioni e dati che consentano alla piattaforma di valutare l’affidabilità di chi riceve il denaro (rima di prestare).

Dall’altra parte ci sono io che voglio investire in prestiti e vedo che c’è un prestito richiesto. Se mi sembra ragionevole, accetto di prestargli denaro in totale anonimato.

Posso prestargli tutta la cifra che richiede, o come spessissimo succede, solo una minima parte.

Vediamo cosa serve per concludere l’operazione.

Fase 2: Si firma l’accordo tra le parti

Quindi:

  • da una parte c’è una persona che chiede un prestito
  • dall’altra ci sono io che sto considerando di prestargli una parte dei soldi
  • tra di noi c’è la piattaforma di peer to peer lending che amministra il flusso

Prima di accettare chi chiede il prestito la piattaforma ha dei compiti da assolvere:

  1. si assicura che il richiedente abbia le carte in regola per richiederlo
  2. valuta la solvibilità del richiedente
  3. classifica il richiedente e il prestito in una scala di rischio

È mi portante che il mutuatario dimostri un’alta probabilità di ripagare il prestito, altrimenti potrebbe essere rifiutato.

Quando la piattaforma ha accettato un richiedente e lo ha inserito nella piattaforma per chiedere un potenziale finanziamento, spetta agli investitori decidere se il rischio è commisurato alla potenziale ricompensa (gli interessi). Se un numero sufficiente di investitori si offrono di finanziare un prestito specifico, il processo viene nuovamente convalidato dalla piattaforma. Verrà emesso un contratto di prestito tra le tre parti coinvolte.

Alla fine, l’obiettivo dell’investitore, ossia di colui che presta denaro, così come della piattaforma, è quello di facilitare i contratti di prestito che restituiscono sia il capitale che gli interessi al prestatore. Gli interessi insomma sono allineati e questo è un bene. Conviene a tutti che chi richiede denaro sia serio e paghi le rate.

Fase 3: Inizia il prestito vero e proprio

Ora le condizioni di prestito sono stabilite e concordate tra il mutuatario e la piattaforma. Quando e se i termini del prestito sono accettabili anche per la piattaforma, quest’ultima determinerà un periodo di tempo per il finanziamento dell’importo. A quel punto il progetto sarà rilasciato e i finanziatori potranno investire un importo minimo che varia da una piattaforma all’altra.

Fase 4: il richiedente ha finalmente avuto il denaro in prestito

Questa transazione regola il contratto di prestito e l’importo trasferito è ora dovuto ai finanziatori (non alla piattaforma). Dovrà essere restituito secondo i termini concordati nel contratto di prestito come la durata, il tasso d’interesse, etc. Sono inoltre stabilite le azioni che si intraprenderanno se il mutuatario non restituisce il prestito alle condizioni concordate.

Fase 5: Chi riceve inizia a ripagare il prestito

Ora che chi ha richiesto il denaro lo ha ottenuto, questo restituirà ogni mese una parte del denaro prestato e una parte di interessi sul debito.

Dopo una serie di rate pagate il prestito sarà stato completamente restituito. Entrambi le parti sono soddisfatte.

Questo è lo scenario ideale, ma va tenuta in considerazione anche la possibilità di fallimento dell’operazione. Questo è il rischio che l’investitore deve essere disposto ad assumersi per guadagnare interessi.

Se non ci fosse alcun rischio, l’investitore non verrebbe pagato. Gli interessi, in genere, riflettono il rischio associato al prestito investito oggetto dell’investimento.

Funziona in maniera molto simile con le obbligazioni. Le obbligazioni (debito) emesse da aziende sane e stabili pagano meno interessi perchè la probabilità che i soldi non verranno restituiti è reputata bassa.


Peer to peer lending tassazione in Italia

I profitti da transazioni effettuate su strumenti di peer to peer lending italiani sono soggetti ad una tassazione fissa del 26%.

Per i peer to peer lending esteri vale l’aliquota marginale.


Infografica peer to peer lending

Ecco un’infografica che spiega il perchè del crescente interesse da perte degli investitori nei prestiti in peer to peer.

Nell’infografica si confrontano i vantaggi e gli svantaggi per un investitore in peer to peer lending rispetto al conto deposito.

infografica peer to peer lending italia
Infografica peer to peer lending contro conto deposito

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Risulta evidente che i rischi non sono paragonabili e un conto deposito sarà sempre considerato più sicuro del p2p lending.

L’impatto sociale è potenzialmente maggiore con il p2p lending ma l’eticità del modello va ancora chiarita.


Statistiche peer to peer lending

Ecco un grafico di Statista.org che mostra la crescita esponenziale del p2p lending in Europa. Si stime che buona parte di questi volumi siano originati in Italia.

Grafico statistiche peer to peer lending


Peer to peer lending piattaforme in Italia

p2p lending italia

Il primo sito di prestiti peer to peer in Italia è senza dubbio Smartika che iniziò nel 2008.

Ad oggi ci sono più operatori di diverse dimensioni e con diversi obiettivi di business.

Prestiamoci è tra le più popolari piattaforme di P2P lending in Italia. 

Sul loro sito è possibile appunto chiedere un prestito in qualità di cittadino privato ma anche di finanziarne uno e guadagnare interessi.

Poi ad esempio Soisy, una delle più grandi, si concentra sulla rateizzazione dei prestiti al consumo online.

October (ex Lendix) e BorsaDelCredito si sono specializzate in prestito alle imprese.

Altri nomi importanti nel panorama del social lending italiano sono Credimi, CashMe e Workinvoice.

Nel settore dell’immobiliare in crowdfunding in Italia ci sono Walliance, Trusters, Re-Lander e Rendimento Etico.

I siti che offrono prestiti in peer to peer lending europei accessibili in lingua italiana sono pochi. Tra i più popolari in Italia vanno menzionati Soisy, Bondora e Mintos.

Sul fronte dei prestiti a imprese di costruzione sono popolari ReCrowd, Relender, e il più antico Housers.


Peer to Peer lending rischi

Investire in prestiti generati da piattaforme in P2P lending è un investimento e comporta rischio.

In genere il rischio di investire in peer to peer landing aumenta all’aumentare della probabilità che chi riceve il denaro sia poco affidabile.

Un ricevente potrebbe essere dichiarato poco affidabile se ha già altri debiti o per molte altre ragioni.

Il rischio massimo nel p2p lending è limitato alla perdita del capitale investito. Quindi a differenza di altri investimenti, non si può perdere mai più di quanto depositato inizialmente.

Investendo in p2p lending è del tutto normale che alcuni prestiti finiscano in ritardo o in default. Queste piccole perdite vengono normalmente compensate dagli interessi altissimi pagati dall’insieme dei prestiti.

Un investitore in prestiti P2P in genere si preoccuperà di abbassare il rischio distribuendo il capitale su migliaia di piccoli prestiti a persone ed enti distinti.


P2P lending opinioni

Le opinioni sul peer to peer lending sono molto diverse a seconda di chi ne parla.

Calcolando che è ancora uno strumento piuttosto nuovo, gli investitori tradizionali spesso tendono a sottovalutarne il potenziale o a non comprenderlo totalmente. Il p2p lending viene visto come un asset ad altissimo rischio perché i prestiti in generale sono visti come un’attività rischiosa. Eppure prestare denaro dalla notte dei tempi è una delle attività più lucrative che esistano.

Come gli altri investimenti, il p2p lending andrebbe compreso prima di essere inserito in portafoglio.

Le opinioni degli utenti che si trovano online sono prevalentemente positive soprattutto per l’opportunità di creare interesse composto ad alta frequenza.

Chi usa il peer to peer lending in Italia?

Ecco un infografica sul peer to peer lending e l’utente medio in Italia:

peer to peer lending infografica utente italiano
Infografica social lending Italia


Peer to peer lending interessi

Gli interessi che offre l’investimento in social lending variano moltissimo.

Gli strumenti di peer to peer lending italiani non offrono mai rendimenti superiori al 10%. Alcuni strumenti esteri superano il 10% di interessi.

Non è difficile incontrare prestiti che offrono anche il 40% di interessi su alcune piattaforme estere.

Come è facile immaginare alcuni di questi prestiti finiscono nella macchina del recupero crediti quindi è difficile stabilire quanto sia vantaggioso investire in prestiti simili.

La ragione di questa forbice nei rendimenti viene da vari fattori. Uno su tutti è il paese d’origine dei suddetti prestiti. In alcuni paesi, specialmente nel Nord Europa, esistono una combinazione di elementi che hanno fatto proliferare il p2p lending in maniera maggiore che in Italia.

In alcuni paesi le banche non offrono credito con modalità simili a quelle italiane ed i cittadini sono abituati a rivolgersi ad enti extra bancari per il credito al consumo. Le regolamentazioni locali di quei paesi (per adesso) permettono di applicare interessi e costi molto più alti ai prestiti. Il peer to peer lending negli ultimi anni ha democratizzato il processo portando sia rischi che opportunità al grande pubblico.

L’eticità dell’investire in prestiti in peer to peer è difficile da definire. Da un lato, specialmente all’estero, possono finalmente accedere al credito (e quindi al consumo e alla crescita dell’economia) persone che non potevano prima. Dall’altro le commissioni che si pagano su alcuni di questi prestiti sono altissime e non sempre chiare a chi riceve il denaro.

Per molte piccole imprese il P2B lending è una benedizione, specialmente in paesi frontier ed emergenti.

Esistono strumenti di investimento peer to peer specializzati nel dare credito a zero o bassi interessi agli “underbanked”, cioè coloro che non hanno accesso al credito. I siti più famosi in questo settore sono Kiwa.org e Lendahand.org .


Conclusioni

Investire in prestiti in peer to peer è sicuramente affascinante e redditizio, ma vanno sempre tenuti in considerazione i rischi e soprattutto il rapporto rischio/rendimento.

Un investimento ideale in prestiti peer to peer vede il capitale distribuito su più piattaforme, diversi originatori in diversi paesi, quando possibile.

Capire cos’è il peer-to-peer lending è un passo fondamentale per chi a intenzione di investire.

Le migliori piattaforme di peer to peer lending sono in genere quelle che esistono da più anni e che garantiscono condizioni migliori all’investitore.

La sicurezza è un parametro fondamentale quando si confrontano gli strumenti di p2p lending.

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